LO SGUARDO DELL'ARTE SULLA PERIFERIA

 A. TRIUMPHS AND LAMENTS (WILLIAM KENTRIDGE)

L’artista ha voluto realizzare lungo le sponde del fiume Tevere diverse scene che hanno segnato la storia di Roma durante l’età classica. Fin qui sembrerebbe tutto molto “normale”, ma se andiamo ad analizzare l’opera nel dettaglio ci rendiamo conto che si tratta di una tecnica decorativa straordinariamente innovativa: non viene utilizzata infatti alcuna pittura o vernice, ma è semplicemente una figura in negativo che mette in risalto quella che è la patina accumulata durante gli anni sui muraglioni del Tevere. Si tratta di una tecnica non invasiva e assolutamente reversibile che tende infatti a scomparire una volta che la natura si riapproprierà dei suoi spazi.

Parola chiave: RIUSO

Quello che fortemente mi ha colpito di questa tecnica è l’idea di sfruttare al massimo le criticità della nostra città dovute soprattutto alla mancanza di manutenzione dei nostri spazi. Molte volte infatti l’unica cosa sappiamo fare è quella di lamentarci per poi arrenderci se le istituzioni non ci ascoltano; e invece no, bisogna reagire e utilizzare questi fattori problematici come un qualcosa a nostro vantaggio. Certo se poi queste figure risultassero più verdi e meno “nere sporcizia” sarebbe tutto ancora più bello!!


 

B. I LIBRI CUCITI (MARIA LAI)

“L’arte del mettere in relazione è in questo tessere, cucire, congiungere, legare”. Con queste parole l’artista vuole esprime l’importanza dei fili e dei tessuti presenti in tutte le sue opere. Tessuti che simboleggiano il lavoro femminile il cui destino era quello di stare dietro un telaio a tessere. In molte sue opere ritroviamo il tema di un libro, nel quale però non sono messi in evidenza le parole vere e proprie, ma un groviglio di forme e linee generate proprio da questi fili. L’idea che mi è venuta in mente guardando queste opere è che ognuno di noi in questi libri e in queste “parole non parole” debba trovare un proprio testo, un proprio modo di interpretare quelle linee. Per lei ad esempio quell’insieme di fili rappresentano le sue origini sarde; spetta a noi ora capire quale è il tema del nostro libro cucito?

Parola chiave: NARRAZIONE

E se ti dessero un libro cucito completamente bianco, di cosa vorresti che parlasse? Che forme prenderebbero queste linee?


 

C. PIXEL-COLLAGE n°86 (THOMAS HIRSCHHORN)

“Le immagini invisibili di Hirschhorn”, si trattano di fotografie di stragi e guerre nelle quali vengono rappresentati cadaveri, corpi mutilati, sangue e disperazione, accostate a campagne pubblicitarie volontariamente oscurate. Queste immagini risultano essere infatti pixelate, si possono solo intuire. La volontà dell’artista è quello di denunciare questa condizione, di schierarsi contro questa ingiustificata violenza che ancora oggi purtroppo sta colpendo molti territori del nostro pianeta, in un modo forte, deciso e provocatorio. L’idea è quella di creare una inversione di quello che generalmente succede nel giornalismo, molte volte infatti si cerca sempre di “pixelare” i corpi di queste persone senza vita, facendo solo intuire le loro condizioni, per poi passare oltre, come se nulla fosse, a parlare di un determinato prodotto pubblicitario mettendolo invece in risalto, a caratteri cubitali. Si arriva così a porre l’attenzione su ciò che non dovremmo, facendo passare invece in secondo piano i reali problemi che affliggono il nostro pianeta.  

Parola chiave: MESSA IN SCENA

La messa in scena di un mondo “perfetto”, di un mondo in cui  < ciò che succede al di fuori del mio territorio, non è un mio problema, perché allora dovrei preoccuparmi di chi abita migliaia e migliaia di kilometri lontano da me? Molto meglio pensare a qualcosa di bello, come quella pubblicità che mi dice che sono appena iniziati i saldi!! >



 


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